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Zona20 Milano: i valori del minimale

Un marchio nato nel 2022 che basa la propria estetica essenziale su valori importanti, all’insegna della fusione fra modernità e cultura della tradizione

Di Stefano Guerrini 16 novembre 2023
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Già il nome è una chiara dichiarazione d'intenti: Zona20 Milano, come a dire "siamo italiani e ci rivolgiamo ad un pubblico ben preciso, quello di una community giovane che ha a cuore concetti importanti come l’ uguaglianza di genere, l’inclusività, il valore dell'artigianalità tipico del far moda in Italia, l'autenticità dell'esperienza e della cultura del Bel Paese, che incontrano però anche una voglia di stile che non risulti ostentato o gridato".

Ne è nata una collezione, presentata per la prima volta lo scorso 5 ottobre durante la fashion week parigina e successivamente lo scorso 12 ottobre a Milano presso il Palazzo dei Giureconsulti, all’insegna di silhouette oversize e tessuti di alta qualità.

Una collezione che si rivolge a quei ragazzi che prestano attenzione ai marchi di nicchia, che rifuggono i diktat delle mode passeggere e lo stile massificato del fast fashion. Abbiamo incontrato le esponenti del team creativo di Zona20 Milano per farci raccontare meglio questa avventura e questa nuova realtà di moda.

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Mi raccontate il percorso che vi ha portato alla moda e come è nato il marchio?

Zoe: Siamo state influenzate dall'attività di famiglia e siamo cresciute praticamente a Milano. Durante il nostro percorso di crescita siamo state immerse nell'atmosfera artistica e fashion di Milano, che ci ha fatto appassionare alla moda. Personalmente non ho esitato nella scelta di studiare Fashion Design presso l’istituto Marangoni, ottenendo la laurea con l'onore di "Best Menswear Warrior" nel 2015, entrando così ufficialmente nell'industria della moda. Da designer, fondare il mio brand è sempre stato un sogno. Due anni fa, io e mia sorella abbiamo iniziato a pensare all’ideazione del marchio, dando inizio al nostro viaggio nella creazione di ZONA20 MILANO.

Mi incuriosisce anche il nome, da cosa nasce?

Zoe: Nel nome del nostro brand, "ZONA", è incluso il concetto di appartenenza. ZONA20 MILANO rappresenta il nostro desiderio di creare un territorio e una comunità basata sui nostri valori di marca (Unisex, United, Unique).

Vogliamo che ogni individuo, indipendentemente dall'età e dal genere, possa trovare il proprio stile di abbigliamento e di vita tramite il nostro brand. Vogliamo che le persone non seguano ciecamente le tendenze, ma amino tutto ciò che è legato all'arte e alla bellezza. "ZONA20" ha anche un significato simbolico in Europa, indicando una velocità massima di 20 km/h in un'area specifica. Questo rappresenta il nostro impegno a praticare una moda sostenibile, etica e tranquilla. Vogliamo “rallentare” e creare design classici e senza tempo, minimalisti ma sofisticati, ricchi di dettagli raffinati. Inoltre, il numero "20" è anche il mio numero fortunato!

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Mi raccontate la collezione? A chi si rivolge? Quali sono gli elementi cardine?

Zoe: Le collezioni mostrate durante l’evento del 05/10 di Parigi e quello del 19/10 a Milano sono delle prime AI23/24 del nostro brand, dove ci impegniamo a creare i nostri prodotti utilizzando l'artigianato italiano, i migliori materiali e le forme più confortevoli.

Tutti i nostri design rispecchiano l'idea di gender fluidity e parità di genere, utilizzando tecniche tradizionali della manifattura italiana. Si può notare lo spirito artigiano italiano in molti dettagli dei nostri capi. Il nostro target di riferimento non ha un'età specifica o un genere predominante anche se il target customers strategico va dai 25 ai 40 anni, uomo e donna. Il nostro stile è senza tempo e non segue le tendenze del momento. Come vogliamo sfocare il concetto di genere nel nostro design, vogliamo fare lo stesso con il concetto di età.

In generale, da quali mondi siete influenzati? Quali sono i vostri interessi al di fuori della moda? Quali sono le figure di riferimento? E quali luoghi sono in grado di ispirarvi storie?

Zoe: In realtà, siamo influenzate da molti mondi, sia occidentali che orientali, come l'arte, il cinema, l'architettura e molto altro ancora, che hanno un profondo impatto e ci ispirano dal punto di vista estetico e di design. Oltre alla moda, amiamo tutto ciò che è bello, come la musica, l'architettura, la natura, l'arte anche e soprattutto quella di nicchia. Se dovessimo citare le persone che ci ispirano, sarebbero troppe da menzionare, è difficile identificarne una specifica. Proprio come il concetto di genderless, desideriamo che ogni individuo possa trovare nel nostro brand il proprio stile di vita, atteggiamento e valore. Milano e Venezia ci hanno sicuramente fornito molta ispirazione: una rappresenta il glamour e l'altra simboleggia un'atmosfera malinconica. Inoltre, lo stile di design minimalista della Bauhaus ha influenzato molto il nostro design di abbigliamento.

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Parlando di nomi emergenti della moda, secondo voi nella nuova scena creativa italiana c'è collaborazione, c'è possibilità di fare sistema? In generale, come si può aiutare un brand giovane?

Cherie: Certamente, attualmente le collaborazioni cross-over sono molto popolari in ogni campo. Noi riteniamo che il branding non sia un concetto unilaterale, ma piuttosto una serie di iniziative costruite attorno ai valori fondamentali del brand. La collaborazione rappresenta una nuova possibilità e forma di espressione per estendere e ampliare i valori fondamentali del brand in altri settori. Inoltre, è importante avvicinarsi e studiare la vita dei giovani, ciò che amano fare e ciò che sono in grado di fare, creando collaborazioni basate sul loro stile di vita.

Che legame avete con il concetto di ecosostenibilità e quello di inclusività? Quanto sono importanti queste parole nel vostro lavoro?

Cherie: Questi due concetti non sono affatto separati, ma devono essere collegati nel contesto della moda moderna. Sono anche i valori fondamentali e l'atteggiamento del nostro marchio. Dobbiamo essere un'etica moda. Utilizziamo i migliori tessuti nel mercato, scegliamo quelli che derivano dalla catena logistica eco-sostenibile, orientandoci su fibre riciclate, cotone e lana eco ed organico, combinando il migliore artigianato sartoriale italiano per offrire un design inclusivo e una lavorazione confortevole. Questi due concetti si riflettono in tutti gli aspetti del nostro marchio, dal design alla produzione, dalla comunicazione all'intera catena di approvvigionamento. In ogni fase, cerchiamo di essere il più eco-sostenibili e inclusivi possibile.

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Quale è il vostro ideale di eleganza e che cosa è per voi la bellezza?

Zoe: Per noi, l'eleganza può essere maschile o femminile, può essere delicata o forte. Ci sono molte definizioni di eleganza, un uomo che indossa abiti delicati può essere molto elegante, allo stesso modo una donna che veste in modo forte può essere elegante. Ciò che conta è l'atteggiamento, essere consapevoli del proprio io, questo è ciò determina il bello. Il concetto della consapevolezza del proprio essere è anche lo scopo principale della creazione del nostro marchio, vogliamo che ognuno possa trovare la propria attitudine e stile di vita attraverso il nostro brand.

Sogni e progetti per il futuro?

Cherie: Sicuramente nel futuro lo sviluppo di negozi fisici dedicati interamente al nostro brand. Lavoriamo attualmente con ritmi molto sostenuti per sviluppare le collezioni future e non vediamo l'ora di scoprire cosa ci riserverà il futuro! Desideriamo “essere scoperti”, arrivare quanto più possibile al consumatore e far in modo che quante più persone possano conoscere il nostro marchio e trovare la propria attitudine e il proprio vero io attraverso il nostro brand e le nostre collezioni. Il nostro sogno è quello di creare una community, anche se per ora è un concept che stiamo sviluppando. Procediamo passo dopo passo per realizzare questi obiettivi e rendere i nostri sogni concreti!

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